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L’insostenibile concretezza del fare

Trieste gru

2017, un anno propizio per la città di Trieste?

Trieste gru

Le attuali dinamiche di politica internazionale stanno portando ad un apertura di dialogo tra USA e Russia, due super potenze che hanno avuto un ruolo fondamentale sulla questione del Territorio Libero di Trieste.
La mancata elezione del Governatore, ha creato quell’impasse pluridecennale che ha ingessato il nostro Territorio inteso come un’Area di sviluppo internazionale a regime fiscale agevolato.
Appare evidente che se la situazione a livello mondiale sta dando segni favorevoli alle nostre istanze, non si può dire che altrettanto accada a livello locale. La classe politica non vuol favorire la conoscenza di questi temi, ma in modo manifesto la contrasta, di conseguenza la popolazione difficilmente (visto l’ostruzionismo) riesce ad essere informata in modo adeguato sul potenziale di sviluppo di queste aree e nemmeno sulla loro importanza strategica che proietterebbe Trieste ed il suo circondario all’attenzione del Mondo intero.

Le elezioni amministrative del 2016 ossia la scelta del Sindaco della città di Trieste, hanno visto anche la partecipazione di Liste civiche che si rifacevano al Trattato di Pace del 1947 e richiamavano l’esistenza del Territorio Libero di Trieste. La lista nella quale io ero candidato, si è presentata in quanto si è ritenuto che questa “vetrina” doveva essere sfruttata per sfatare quelle voci che gli appartenenti al Movimento per il TLT non avessero alcun progetto di sviluppo per la città di Trieste, in quanto le loro istanze utopiche non potevano dar seguito a nulla di concreto.

Quest’occasione purtroppo è stata sfruttata solo in modo parziale, in quanto l’avvento di Liste dell’ultima ora con candidati estemporanei ha portato alla frantumazione di un Movimento monolitico che per anni aveva prodotto ottimi risultati a livello politico e diplomatico.

Ciò denota il fatto che la popolazione di Trieste non è ancora matura per quel salto importante che riuscirebbe a portarla verso un’ indipendenza compiuta. I personalismi e le ghiotte opportunità -anche in termini di danaro- che certe situazioni offrono, espongono le persone a facili tentazioni e questo mal si sposa con una causa nobile la quale richiede allo stesso tempo sacrificio ed abnegazione da chi la perora.
Agli indipendentisti, viene rimproverato proprio il fatto di “essere figli del qualunquismo” in quanto la lotta valoriale che conducono quasi sempre non è supportata da fatti concreti in termini di comunicazione ed atteggiamento.

Facendo un’ “anamnesi “ seria si potrebbe dire che per affrontare determinate tematiche che abbracciano argomenti come cultura, storia, diritto è necessario tentare una conversione culturale, cosa difficile ma non impossibile e anche se gli effetti che si andrebbe a produrre fossero minimi, negli anni andrebbero a determinare risultati solidi e duraturi.
In questi anni, l’entusiasmo prodotto dalla questione del TLT, non è stato seguito da un adeguata conoscenza sul tema specifico ,in quanto la rapida crescita avuta dal movimento promotore non ha consentito un altrettanto adeguata organizzazione atta a supportare e coordinare le molteplici azioni messe in campo su varie problematiche afferenti il nostro territorio.
Tutto ciò, ha comportato una distorsione del motivo originario per il quale la comunità internazionale ha costituito questo Stato (principalmente la stabilizzazione economica e la pacificazione interetnica) conseguentemente ha dato adito ad interpretazioni personalistiche ad ogni soggetto che abbia colto questa “opportunità rivoluzionaria”, cucendosela addosso su misura.
Concludendo, la popolazione di Trieste, se desiderasse fermamente finalizzare il Territorio Libero, dovrebbe far proprio ciò che disse Johon Fitzgerald Kennedy nel suo discorso d’insediamento (20-1-1961)

“Non chiedetevi cosa possa fare il vostro paese per voi,ma chiedetevi cosa potete fare voi per il vostro paese”

Vito Potenza
Pres. Popular Assembly Project

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