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Perché Trieste deve scegliere la via del “non voto attivo”

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Una riflessione che dedichiamo ai nostri concittadini, sul proprio valore come esseri umani (prima che elettori) in vista delle elezioni politiche del 4 marzo, e successivamente di quelle regionali del 29 aprile.

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Il 2 giugno 1946 prese vita la Repubblica Italiana, con le elezioni per l’Assemblea Costituente e contemporaneo Referendum sulla forma Istituzionale dello Stato, alle quali parteciparono quasi tutti i cittadini italiani; quelli del collegio di Trento – Bolzano e dell’allora Venezia Giulia – Zara ne furono esclusi. Il Decreto n. 99 del 16 marzo 1946 (attualmente in vigore) prevedeva che per queste popolazioni i comizi elettorali sarebbero stati indetti successivamente.
Elezioni suppletive. Ne avete mai più sentito parlare?

L’art. 1 della Costituzione prevede che il popolo sia sovrano: la non partecipazione al voto del 2 giugno, al contrario, ci ha privato per sempre del diritto di eleggere i nostri legali rappresentanti all’Assemblea Costituente, impedendoci di esercitare tale sovranità; essi furono nominati (vizio italico mai redento) dai partiti italiani, i quali si sostituirono alla scelta e quindi al volere democratico del Popolo.

Già l’11 giugno 1946 la Corte di cassazione dichiarò che la mancata votazione a Trieste e Bolzano non costituiva motivo per invalidare i risultati del referendum. Ecco fatto. Privati dallo Stato italiano del fondamentale diritto di voto, ancor prima della definitiva perdita della sovranità italiana sul “Territorio Libero di Trieste”, sancita dall’Onu nel 1947.

Ora noi ci chiediamo perché mai un popolo dovrebbe votare per uno stato del quale una legge specifica, mai abrogata, gli ha impedito di scegliere:
– La forma Istituzionale di quello stato, Repubblica o Monarchia
– I propri rappresentanti che parteciparono alla stesura delle legge fondamentale italiana, chiamata “Costituzione”, nominati dai partiti di un altro stato (Trieste allora era in amministrazione militare degli anglo-americani) invece di essere eletti dai cittadini di questo territorio.

In virtù di tutto ciò, come persone pensanti, dovremmo porci alcune domande: perché scegliere dei gestori di uno stato, quando ci è stato vietato di votare i rappresentanti che dovevano decidere come quello stato dovesse funzionare?
Che effetti può avere la Costituzione italiana sul Territorio Libero di Trieste, se questo Vulnus giuridico non può essere colmato?

La nostra associazione propone una scelta differente, attraverso l’esercizio della “dichiarazione di non voto”. Ossia: recarsi alle urne e presentare un modulo riportante queste motivazioni, da consegnare al Presidente del seggio.

In tal modo, chi deciderà con questo atto di Giustizia, di richiedere alle Urne assieme a noi il rispetto delle leggi, dimostrerà che il governo italiano sta violando i nostri diritti di Esseri Umani, come riportato nel primo protocollo addizionale della Convenzione Europea sui Diritti dell’Uomo(CEDU), che all’art. 3 recita:

Diritto a libere elezioni – Le Alte Parti contraenti si impegnano a organizzare, a intervalli ragionevoli, libere elezioni a scrutinio segreto, in condizioni tali da assicurare la libera espressione dell’opinione del popolo sulla scelta del corpo legislativo.

Visto che il Consiglio d’Europa, nelle sue sentenze, ha più volte sottolineato che il diritto al voto sia uno dei pilastri delle LIBERTA’ FONDAMENTALI dell’uomo, pensiamo che una massiccia partecipazione all’azione proposta dalla Popular Assembly Project il 4 Marzo e 29 Aprile 2018 aprirà nuovi scenari sulla questione di Trieste.

One thought on “Perché Trieste deve scegliere la via del “non voto attivo”

  1. Mancava una Carta Costituente scritta dalla popolazione residente nel TLT. A ciò hanno provveduto due bimbi l’8 dicembre del 2013. Essa viene estesa a tutto il pianeta poiché prevede la creazione di 143.999 Territori Liberi a misura d’uomo e non megalopoli con 30 milioni d’abitanti, un nuovo Sistema economico e politico che richiede l’adesione individuale dei cittadini delle altre Nazioni. Attualmente quelli di 11 paesi hanno aderito alla loro illuminata proposta e, raggiungendo la necessaria Massa Critica, si concretizzerà il loro Progetto con estrema rapidità.

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