Sei qui
Home > pensieri > L’inestimabile ricchezza del Territorio Libero di Trieste, il proprio Registro Navale e la propria Aviazione Commerciale

L’inestimabile ricchezza del Territorio Libero di Trieste, il proprio Registro Navale e la propria Aviazione Commerciale

bandiera Trieste

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo testo pervenutoci da un esperto in campo logistico che evidenzia quale sia il vero valore economico del nostro Territorio.
Buona Lettura!

bandiera Trieste

Fermo restando tutte le prerogative del Porto Franco Internazionale e relativi tecnicismi di gestione, questo commento vuole evidenziare che viste tutte le critiche negative fatte dai soliti noti che tendono ad evidenziare come detassazioni, elusione e franchigie d vario tipo possano essere  una negatività per la città ed i suo territorio.

Questi commenti possono far presa su una gran parte dei cittadini perché  essendo per la maggior  parte dipendenti sia pubblici che privati non hanno una precisa idea  dei vantaggi economici della gestione autonoma del porto non avendo pratica né dei termini doganali, né dei tecnicismi che sono legati a questa.

A molti ho spiegato che una delle tipicità del Porto Franco di Trieste non è la movimentazione della merce in FRANCHIGIA doganale che può essere fatta in tutti i porti ma la TRASFORMAZIONE della merce  che solo se immessa sul mercato locale, nazionale od europeo è soggetta a tassazione .

A parte questo che è  facile da capire, quello che nessun movimento indipendentista ha spiegato  ai cittadini nel suo profondo significato è il significato  dell’ allegato VI  articoli 32 e 33!

Cosa ha significato la non applicazione, la perdita economica dal 1947  ad oggi.

L’inserimento di questi due articoli nel contesto  del Porto Franco Internazionale  che è  forse più importante economicamente che il Porto stesso.

Cosa vuol dire e quale sarebbe l’indotto  di Registrare Navi ed Aerei con bandiera di Trieste ?

https://it.wikipedia.org/wiki/Cristoforo_Colombo_(veliero)

Questo non lo ha spiegato  dettagliatamente nessuno, io per lavoro mi son trovato ad aver a che fare con la gestione di navi con bandiera ad esempio San Vincent & Grenadine che in Europa ha due sedi ,una nel Principato di Monaco ed una in Isvizzera.

Questi due uffici che hanno sede in due bei palazzi, pieni di scrivanie ed impiegati gestiscono la flotta di questa isola dei  Caraibi  le flotte di vari armatori sparsi per il mondo.

Di questo tipo  di gestione ce ne sono ormai qualche decina al mondo.

Ma torniamo ai nostri interessi :

Non  aver approfittato  questa opportunità nel 1954 con l’amministrazione Italiana  vuol dire aver perso l’opportunità di posti di lavoro amministrativi e di maestranze  che si sono sparse con l‘emigrazione triestina in giro per il mondo. Fare un conto economico non è facile ma  per gestire questa occasione basta pensare  cosa occorre  per  metter in moto per fare PORTO DI REGISTRO ED  FAR BATTERE BANDIERA! 

E’ chiaro che  in PRIMIS  questa  opportunità sia pubblicizzata e conosciuta nel mondo imprenditoriale dell’armamento internazionale , a questo punto  va da se che per mettere Sotto registro Triestino  sono necessarie delle infrastrutture amministrative e burocratiche , in maniera schematica servono  :

  • Strutture burocratiche governative come Registri Navali ( esempio RINA)
  • Strutture Burocratiche governative tipo CAPITANERIA DI PORTO per il  controllo documenti
  • Struttura Governativa tipo Ministero Marina Mercantile per rilascio atto di nazionalità e Bandiera
  • Banche per operazioni finanziarie
  • Assicurazioni per  coprire rischi dei mezzi, carico, trasporto
  • Studi Notarili e legali specializzati per costituzioni di societa
  • Immobili adeguati per ospitare  strutture amministrative e di gestione
  • Studi tecnici per consulenze operative e seguire le navi nelle loro scadenze dei certificat di registro
  • Uffici di gestione equipaggi, recruiting, ,
  • Scuole per rilascio titoli professionali STWC  per i vari reparti di bordo ( oggi ogni 5 anni devono essere rinnovati)
  • Agenzie viaggio per movimento equipaggi
  • Altre ed eventuali che posso aver dimenticato

Non ultimo, essere registrati a Trieste si può vincolare anche parzialmente  l’uso delle strutture di riparazione dell’ ex Arsenale e bacini  per le riparazioni e manutenzioni annuali e biennali

E’ chiaro che tutto questo dal 1954 ad oggi è stato perso, ma la necessità del mondo marittimo chiede e fa uso ancora  di queste strutture che oggi sono polverizzate in  Europa tra Malta, Croazia, Monaco, Madera, Cipro.

ESEMPIO  la MSC ( società praticamene Italiana )  ha i suoi uffici tecnici a Cipro e la Banca in Svizzera, equipaggi a Napoli , Genova ecc.

Di questi esempi  ce ne sono tanti! Pensare di poter concentrare tutti e questi servizi a  Trieste, significa un buona quantità di posti lavoro anche qualificati  in un terziario  di un valore aggiunto significativo non sicuro di camerieri, lavapiatti  e pulitrici di alberghi.

Questo lato,  se spiegato bene ai cittadini, capirebbero molto di più i vantaggi di un TLT che la  gestione di un  Porto internazionale troppo difficile da capire nei suoi tecnicismi , invece può mettere questo come valore aggiunto  ed attrattiva di comprensione come aumento occupazionale qualificato! In questo caso serve gente che conosca lingue, legge, economia, a livello Universitario e tecnici con esperienza di imbarco su navi, ecc.

BENEFICI FINANZIARI

PREMESSA: Quando è stato redatto Lo Statuto Permanente, non so se da una persona o da una commissione, è chiaro che era/erano persone con una alta cognizione economica, in effetti è quello che oggi si chiama un  “business plan”, son stati scritti  gli estremi per un autofinanziamento di un piccolo Stato di 300.000 persone, con cui vivere dignitosamente e senza problemi occupazionali  nella gestione di un porto sfruttando tutti gli indotti  che  è  possibile ricavare oltre  a quelli derivanti dalla gestione del traffico in/out, movimentazione merce, e la peculiarità principale: la trasformazione di merci da grezzi o semilavorati a finiti.

Il “segreto” scritto tra le righe  è nell’articolo 33, comma 1!  comma 2  comma 3  seconda parte allegato VI del TdP del 1947, tutto il resto è solo causa ed effetto!

Chiaro che chi ha capito  cosa significava ha remato contro dall’inizio nel nome del nazionalismo e della paura di Tito e del comunismo dell’epoca.

1) Il primo beneficio a carattere generale è la forza lavoro necessaria per far funzionare questo apparato burocratico   che richiede personale di educazione scolare medio alta ed universitaria.

2) Il registro e la bandiera, come già fanno altri paesi, una tassa sul Tonnellagio  Lordo della nave,  che per la prima iscrizione   ha un valore, mentre per gli anni successivi  fin che la nave rimane scritta è inferiore.

3) Ai  punti sopra sono legati a corda doppia le varie tasse indirette che tute le società ed istituzioni coinvolte fanno arrivare nelle casse  erariali

4) La parte più importante è che per operare, tutte le strutture necessarie devono avere la sede legale nel Territorio Libero di Trieste e qui risiedere.

A tutto questo sono legate due grandi organizzazioni dell’ONU.

1)  IMO, International Maritime Organization che è la longa manus legale, qui si decidono tutte le regole di sicurezza per i titolo professionali degli equipaggi, il trasporto, tecniche di protezione ambientali, costruttive, curano la pubblicazione di tutti i libri che devono essere tenuti a bordo per seguire le regole in inglese, francese, russo ,arabo, cinese, ecc.

    Queste regole vengono firmate da tutti i paesi iscritti e riconosciuti come Stati Marittimi.  ( questo in breve per capire l ‘importanza  ) l’ufficio ha sede a New York e Londra

2) UNCLOS : United Nations Convention on the Law of the Sea  altrimenti conosciuta come Convenzione di Montego Bay, tra le varie cose tratta del diritto di transito nelle acque territoriali ed internazionali (su questa si basa la storia dei Marò in India) e se uno la legge capisce che per la Baia di Pirano sulle responsabilità di aree chiuse ha ragione la Croazia (ma questa è una cosa irrilevante ai nostri fini)

Ora, fare un calcolo su quanto ha perso il TLT  finanziariamente è quasi impossibile, però è chiaro che se questa particolarità fosse stata sfruttata dall’inizio forse una fuga di persone in cerca di lavoro non ci sarebbe stata , forse ci sarebbe stato un aumento di persone  per far funzionare tecnicamente  questa parte Marittima. Cosa che credo possibile ancora oggi, visto che lo fanno  Malta e Madera  che sono nella UE.

Ora ,tutto questo e’ chiaro che per l’Italia era una spina nel fianco ed anche per certa parte di Europa. Pensare che tutto un lato imprenditoriale marittimo europeo poteva trasferire i propri interessi all’intero dell’Europa (comodità di vicinanza e comunicazione) a 2 ore massime di aereo  dalle parti più lontane, non faceva l’allegria di qualcuno.

Qui per venirne fuori è necessario oltre che un consiglio legale di diritto internazionale anche di un esperto di diritto marittimo. Io pur avendo una certa esperienza non ho a mano tutti i tecnicismi necessari per fare i vari agganci.

L’amministrazione fiduciaria italiana doveva mettere in atto quanto previsto, anche senza la nomina del famoso Governatore, il ruolo principale di arbitro, che sarebbe per l’articolo 2  il Consiglio di Sicurezza avrebbe dovuto tirare le orecchie all ‘Italia e far si che questo venisse attuato.

Trovo, a mio avviso, fuori luogo e poco proficuo ormai fare pura propaganda antitaliana con ormai una parte di popolazione che è nata ben dopo il 1954 ma piuttosto chiedere la loro collaborazione a fare sì che l’amministrazione italiana in cui sono nati  collabori e chieda che diventi parte attiva alla applicazione di questi articoli per il loro futuro e delle loro famiglie, per la garanzia di lavoro e sviluppo  della città.

Ma puntare il dito ” j’accuse” sul Commissario del Governo per la mancata applicazione  delle norme (omissione d’atti d’ufficio)  ed innondare di mail in copia il Consiglio di Sicurezza, e chiedere la collaborazione dei cittadini per la mancanza di posti di lavoro ed emigrazione dei giovani, accusandoli di disoccupazione di persone qualificate  questo credo si possa fare !

Trieste Turistica vuol dire creare camerieri, lavapiatti, inservienti d’albergo ma  TLT  con vocazione  marittima   vuol dire personale con qualifiche tecniche come  studi legali, commercialisti, banche, ingegneri navali !

Forse non è stato capito bene il risvolto imprenditoriale che si metteva in moto! Il Porto bene o male andava avanti lo stesso,  la parte della trasformazione: lì si che è stato fatto un danno economico di rilievo!

Top