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Resoconto udienza del 26 giugno sul presidio dei varchi del Porto Vecchio

udienza 26 giugno 2017

udienza 26 giugno 2017

Si è svolta ieri, lunedì 26 giugno 2017, l’udienza che vede imputati 17 concittadini con l’accusa di “adunata sediziosa”, in riferimento al presidio dei varchi del Porto Franco Nord o comunemente chiamato “Porto Vecchio” del 10 Febbraio 2014 organizzato dal Movimento “Trieste Libera”. In aula erano presenti gli imputati, gli avvocati difensori, il Pubblico Ministero (non nella persona del dottor Federico Frezza, da cui era partita l’indagine, che è stato assente a tutte le sessioni dibattimentali) ed una cinquantina di persone che pazientemente hanno ascoltato le arringhe difensive durate ben tre ore.

Per il verdetto si dovrà attendere fino al 10 luglio 2017, quando il dottor Casavecchia si esprimerà con sentenza.

Dopo le richieste del Pubblico Ministero, ha preso o, meglio, preteso la parola l’Avvocato Giuseppe Turco, che per la prima volta ha sollevato un “nuovo” difetto di Giurisdizione, richiamando il Decreto Luogotenenziale n. 99/46, il quale estrometteva le popolazioni della Venezia Giulia e di Bolzano dal voto referendario del 2 Giugno 1946 che decideva la forma istituzionale dello stato (Monarchia o Repubblica) ed eleggeva i rappresentanti del popolo italiano (ben 13) all’Assemblea Costituente.

Infatti il governo Italiano emanò il Decreto 99/1946 del 16.3.1946 (che prevedeva il voto futuro delle popolazioni della Venezia Giulia, mai ad oggi avvenuto) a salvaguardia del nostro Territorio, tanto è vero che il Governo Italiano, firmatario insieme a ventuno paesi del Trattato di Pace di Parigi del 1947, compartecipò a fondare il Territorio Libero di Trieste.
A conclusione, l’Avvocato Turco si appellava all’onestà intellettuale del Giudice Dott. Casavecchia, sollecitandolo, nel caso ritenesse di non potersi esprimere su tale argomento, a sospendere il processo e rimandare il tutto alla Cedu (Corte Europea per i Diritti dell’Uomo) di Strasburgo (Francia).

Detto ciò, veniamo a conoscenza che è stato varato un Decreto del governo italiano a firma del Ministro delle infrastrutture Graziano Del Rio, che “leggittima” i suoi apparati a gestire le Peculiarità del nostro Porto Internazionale, il tutto in violazione del Trattato di Pace del 1947. e più precisamente:

dell’Articolo 21.2 –

La sovranità italiana sulla zona costituente il Territorio Libero di Trieste, così
 come esso è sopra definito, cesserà con l’entrata in vigore del presente Trattato.


dell’Allegato VIII punto 3.2 –

L’istituzione di zone speciali nel Porto Libero sotto la giurisdizione esclusiva di uno Stato qualunque è incompatibile con lo status del Territorio Libero e del Porto
Libero.

Alla luce degli ultimi eventi tutto risulta più chiaro: questo era e rimane un PROCESSO POLITICO!


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