Il 20 Luglio 1955, 9 mesi dopo la firma del Memorandum di Londra del 5 ottobre 1954 (http://assemblyproject.org/2018/01/15/la-beffa-del-memorandum-di-londra/), il sindaco di Trieste Gianni Bartoli, scrisse all’allora Presidente del consiglio Antonio Segni (DC-PSDI-PLI) osservando quanto segue:
“ L’attuale commissione per Trieste è costituita da quattro Sottosegretari: Presidenza del Consiglio, Esteri, Tesoro e Commercio Estero. Si proporrebbe che fosse presieduta da un Ministro senza portafoglio o dal Vice Presidente del Consiglio.”
Dunque, coloro che dichiarano che “i giochi” sul Territorio libero di Trieste si siano chiusi il 5 ottobre 1954, vengono smentiti ulteriormente da questo documento, il quale dimostra che Trieste era rappresentata da una commissione “ad hoc” e non partecipava alle scelte Istituzionali dello stato italiano come le altre realtà territoriali.
Si mise pure in evidenza la fragilità della figura del “Commissario di Governo” e per questo si rilanciò una proposta per la promulgazione di una legge costituzionale, perché fino all’Annessione, Trieste sia Rappresentata al Parlamento Italiano.
Forte la richiesta da parte della politica locale ad annettere uno Stato Speciale sotto la giurisdizione italiana, rifiutando una scommessa di sviluppo economico e sociale. Qualche anno dopo medesimi modelli, in altre zone del mondo crearono prosperità e benessere, ma purtroppo Trieste e dintorni allora non furono mature per un progetto di tale portata.
Possiamo dunque affermare che con questo atto, si diede inizio al fittizio “Assorbimento del TLT” alla Repubblica italiana!
Commenti
Una risposta a “Commissione per Trieste”
La politica locale, fece la differenza tra creare il Territorio Libero di Trieste o annetterlo alla Repubblica Italiana,ora l’inversione dì tenedenza,può passare attraverso i medesimi modelli a parti inverse?Questo fatto,credo possa essere oggetto di riflessione.