Sei qui
Home > video > Intervento telefonico di Vito Potenza a Telequattro, l’ospite Fabio Omero in antitesi con TLT

Intervento telefonico di Vito Potenza a Telequattro, l’ospite Fabio Omero in antitesi con TLT

Fabio Omero


(Inizia da 2:44:35)

In occasione della trasmissione “Sveglia Trieste” del 5 marzo 2018 a Telequattro, il Presidente del PAP, Vito Potenza, interviene telefonicamente per porre alcune questioni all’ospite in studio dott. Fabio Omero (Liberi e Uguali). La prima domanda, destinata all’ospite precedente, il vicesindaco Pierpaolo Roberti (Lega) ormai defilato, è stata girata ad Omero. Questa riguardava il trasformismo, l’opportunismo e l’incoerenza nello scenario politico locale (e non). Nello specifico, ha parlato del caso “Tuiach”, transfuga della lega nel gruppo misto quindi in Forza Nuova, e dell’estinta pulsione indipendentista della Lega stessa, trasformata in “vogliamoci tutti bene da Palermo a Bolzano”. Questa domanda, com’è facile intuire, è stata glissata dall’esponente di Liberi e Uguali in quanto non di sua competenza.
La seconda questione verteva su temi a noi più vicini, cioè sull’incompatibilità dell’esercizio di voto nel Territorio di Trieste. Rifacendosi alla mancata convocazione dei triestini alle urne in occasione del referendum storico del 2 giugno 1946, si chiede quale sia la coerenza nel saltare la costituzione dello Stato italiano a piè pari per catapultarsi alle elezioni del suo prossimo governo; il secondo dovrebbe essere la conseguenza del primo, ma ciò non è stato a Trieste. Abbiamo avuto solo una promessa, espressa in buona-malafede, di poter esercitare il mancato voto in un ipotetico futuro. E qui, il dott. Omero ha dimostrato la sua totale estraneità alla nostra causa, dichiarando che:

“…per quello che riguarda Trieste credo che siamo italiani, a questo punto cioè adesso andiamo a rivangare il fatto che per il referendum costituzionale Trieste non è stata chiamata a votare … io mi sento profondamente italiano e come dicevo anche europeo; credo nell’importanza delle elezioni, mi sono candidato con spirito di servizio perché credo nella democrazia e nella partecipazione. Quindi vado a votare e devo dire che l’aver contribuito a costruire questa lista di Liberi e Uguali partiva anche in un certo modo dall’idea che avrei potuto non andare a votare. Il che per me sarebbe stato abbastanza particolare nel senso che ho votato sempre ad ogni elezione e referendum. Devo dire che mi sono trovato davanti a questa ipotesi poi ho contribuito per quello che ho potuto a costruire questa lista ma proprio perché credo nell’importanza di partecipare al voto.”

A voi le riflessioni, cari lettori.

Top