In un momento di grande difficoltà per il nostro Territorio, ci sentiamo moralmente obbligati a segnalare delle possibili vie d’uscita per il rilancio economico delle nostre terre, derivanti da accordi internazionali che ci riconoscono delle specialità indiscusse, una di queste è denominata “GATT , General Agreement on Tariffs and Trade” (dall’inglese: Accordo Generale sulle Tariffe e il Commercio),
il GATT, è un accordo internazionale, firmato il 30 ottobre 1947 a Ginevra, in Svizzera, da 23 paesi, per stabilire le basi per un sistema multilaterale di relazioni commerciali con lo scopo di favorire la liberalizzazione del commercio mondiale.
L’ultimo e più importante di tali negoziati, si svolse in Uruguay il 20 settembre 1986, a Punta del Este, è stato una vera e propria maratona di trattative che ha coinvolto 123 paesi ed è durata sette anni e mezzo (tra il 1986 ed il 1994), terminando con la firma degli accordi di Marrakech, il 15 aprile 1994, con la creazione del WTO e la ratifica di tre accordi principali, che potete trovare al seguente link sul sito ufficiale del WTO (World Trade Organization) : https://www.wto.org/english/docs_e/legal_e/gatt47_02_e.htm#articleXXIV
Nella parte terza, all’art.24 punto 3, leggiamo quanto segue:
3. Le disposizioni del presente Accordo non devono essere interpretate per impedire:
( a) vantaggi concessi da una delle parti contraenti ai paesi limitrofi per agevolare il traffico frontaliero;
( b ) Vantaggi concessi al commercio con il Territorio Libero di Trieste da parte di paesi contigui a quel territorio, a condizione che tali vantaggi non siano in conflitto con i Trattati di Pace derivanti dalla Seconda Guerra Mondiale.
Ad oggi dunque commerciare con il Free Territory of Trieste, secondo il WTO risulta vantaggioso, ma nonostante tutto il Governo Italiano, viola questo accordo commerciale come sopra riportato.
In un momento storico in cui l’Unione europea annuncia ricorsi dinanzi all’Organizzazione mondiale per il Commercio dopo che gli Stati Uniti hanno deciso di imporre dazi sull’acciaio e sull’alluminio anche nei confronti della Cina, quale valore potrebbe avere una Zona di Libero Scambio al Centro dell’Europa?
Mentre il Territorio Libero di Trieste, rimane Ibernato all’interno degli accordi del GATT, a breve entrerà in vigore l’accordo di libero scambio tra Unione europea e Singapore (Foto) che produrrà per entrambe le parti un aumento delle esportazioni di merci di circa il 10%.
E’ quanto emerge da un’analisi della commissione per il commercio internazionale (INTA) del Parlamento europeo che ha pubblicato uno studio che analizza i futuri impatti sulle relazioni commerciali tra UE e Singapore derivanti dall’Accordo di libero scambio (EU-Singapore Free Trade Agreement, EUSFTA) concluso a maggio 2015. Nel complesso, scrivono gli autori dello studio, l’EUSFTA adotta il cosiddetto “approccio OMC+” e, di conseguenza, liberalizza in modo significativo gli scambi tra l’UE e Singapore rispetto alle attuali relazioni commerciali.
Dallo studio emerge che, con l’entrata in vigore dell’intesa, un gran numero di ostacoli tariffari e non tariffari agli scambi di beni e servizi attualmente esistenti tra le parti sarà ridotto o rimosso.
Commenti
Una risposta a “Territorio Libero di Trieste, la zona di libero scambio!”
Chiedersi cosa facciano i politici di Trieste è questione di lana caprina. Cercano di sopravvivere , nel più onesto dei casi oppure cercano di trovare delle crepe dove infilarsi per fare degli affari che difficilmente si possono allibrare all’interesse di Trieste. Naturalmente la distruzione del Porto Vecchio è quanto di più scellerato ci possa essere, considerando gli spazi contenuti del nostro Porto e la difficoltà di espansione. Tutti sappiamo che l’impianto legislativo applicato a Trieste è ampiamente discutibile, ma questa comunque resta una questione da chiacchiera da caffè. Come mai le controparti non hanno mai eccepito ? Ma perché l’Italia è comunque un grande Paese manifatturiero , ha una collocazione geografica strategica e per la Nato e gli USA è tutta una grande base militare . Quindi, in queste situazioni, chi mai andrà a sfrucugliare se l’Italia rispetti o meno gli impegni assunti ? Ovviamente nessuno, tale è lo sbilanciamento di interessi che ogni discussione non vale nulla. Tuttavia ci sono alcune condizoni nuove, rispetto al mondo diviso in blocchi come era fine alla conservazione del Muro di Berlino. Quella era una situazione statica e nulla avrebbe potuto cambiare a Trieste. Ora, almeno in teoria, ci sono molti e diversi interessi in gioco e non è detto che una sparigliatura di carte possa portare a qualche cosa . Ma attenzione, non necessariamente di buono! Io ricordo sempre la Passione di Beirut e come una città ricca e tollerante fosse diventata un campo di battaglia di interessi terzi. In ogni caso, occhi aperti e pronti a prendere l’occasione e l’attimo fuggente.