In un’articolo precedente avevamo illustrato il piano a trazione statunitense creato come contromisura globale alla Via della Seta cinese e chiamato Blue Dot Network. Sarebbe stato ingenuo e superfluo pensare che il nuovo piano americano potesse riguardare esclusivamente l’area pacifica, solo in considerazione che i primi firmatari sono Giappone, USA ed Australia, paesi affacciati – appunto – sul Pacifico.
Infatti per primi avevamo previsto che lo sguardo americano si sarebbe posato nuovamente su Trieste. Così è stato, e pochi giorni fa abbiamo assistito ad una visita lampo dell’Ambasciatore statunitense in città.
Dalle informazioni pervenute via stampa, la visita era incentrata sui rispettivi incontri con il Sindaco di Trieste e con il Commissario di Governo sul Territorio.
Non ci è dato sapere il contenuto delle discussioni, ma possiamo comunque ipotizzare – anche in base a quanto accaduto successivamente al decreto sul porto – alcune conclusioni, neanche troppo fantasiose.
1 – gli interessi di USA e Cina si incontrano (e scontrano?) a Trieste, ed il futuro stabilirà i destini dei due progetti globali proprio in questa città. Lasciare la gestione all’intermediario italiano potrebbe risultare in una deleteria mancanza di attenzione alle necessità locali.
2 – Gli USA non hanno dimenticato Trieste, e forti del Memorandum di Londra, restano – assieme ai Britannici – i veri amministratori di Trieste per conto delle Nazioni Unite, come ricordato anche da Ban Ki Moon pochi anni fa mentre ricopriva la carica di Segretario dell’ONU.
3 – I poteri del Sindaco di Trieste pare vadano oltre a quelli di un normale amministratore locale, e sembra avere funzioni che di solito sono apannaggio dei soli membri di un Governo. Queste funzioni dovrebbero essere chiarite alla popolazione, come anche l’agenda di incontri internazionali ed i contenuti dei suddetti.
4 – I poteri del Commissario di Governo – il Commissario del Governo Italiano ha poteri propri e delegati, e resta il punto di riferimento per il Territorio in ambito internazionale. Le sue azioni in quanto Commissario peccano però di una mancata trasparenza ai cittadini del Territorio, oltre a fare principalmente l’interesse dello Stato Italiano, anche a scapito di Trieste stessa.
5 – Trieste in balìa dei grandi – nonostante la città si autoconsideri spesso come una piccola cittadina nella periferia del mondo, la cittadinanza dovrebbe aprire gli occhi sulla sua realtà: le più grandi potenze del mondo se la contendono, ed i Triestini dovrebbero iniziare a riconoscere la loro importanza, sia per lo sviluppo della città, sia per proteggersi da sfruttamenti altrui. Una cittadinanza consapevole può e deve comprendere dove Trieste si colloca nello scenario geopolitico globale, ed ignorarlo può solo portare a conseguenze negative per la città.
Conoscere i ruoli ed i poteri delle gerarchie locali è l’unico modo per agire democraticamente per il bene collettivo quando sarà il momento, al fine di essere rappresentati da persone che non agiscono per conto di altri Stati, ma per il bene della popolazione locale nel rispetto degli accordi e delle alleanze internazionali che, in alcuni casi – come enunciato dall’Ambasciatore USA – hanno compiuto da tempo cent’anni, e guardando indietro alla storia dell’ultimo secolo, non è cosa da poco.