“Democratura” Italica, parola d’ordine: -“Attaccate gli Indipendentisti!”

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Il giorno 26 ottobre 2020 in “Piazza Grande”  (data del passaggio all’amministrazione civile  al governo italiano) si è tenuta una manifestazione da parte delle categorie economiche  colpite dall’illegittimo  (nel TLT) DPCM, il quale ha fortemente limitato le operatività delle loro attività.

La dimostrazione pubblica, ha visto una grande partecipazione da parte dei cittadini, i quali richiedevano un ripensamento da parte del governo su queste misure eccessivamente restrittive.

Tutto procedeva come previsto, sino al momento in cui  una parte dei manifestanti posizionati innanzi al Palazzo del Governo  iniziano ad inveire contro i rappresentanti di questa istituzione.

La protesta da verbale, diventa anche fisica col lancio di fumogeni ed esagitazione. La polizia per distendere gli animi, si leva il casco dando così un segnale di tranquillità.

Ovviamente i media, iniziano a parlare  di “Attacco alla Prefettura”, riportando  questa notizia a vari livelli, al punto da far rilasciare una dichiarazione al Commissario di Governo Valerio Valenti (illegittimamente chiamato Prefetto), il quale senza indugio dichiara: -“Sono in corso delle indagini che possono già essere ricondotte ad alcune aree di Movimenti Indipendentisti!”

Evidentemente più che una dichiarazione, questa doveva essere una parola d’ordine, rivolta a qualche Istituzione italiana, visto quello che è accaduto il giorno seguente ci viene in mente la Procura di Trieste .

Notate bene! Il 27 ottobre 2020 -giorno seguente alle dichiarazioni- il Presidente della Corte d’appello dott. Edoardo Ciriotto, fa partire 16 atti di notifica per gli indipendentisti/legalitari in merito  alla riapertura di un processo che li vide condannati nel 2017, per aver manifestato a difesa del Porto Libero di Trieste segnatamente al Punto Franco Nord (vedi foto)!

Un processo che doveva essere prescritto, ma invece  dormiente nel cassetto, per essere utilizzato nel momento opportuno per fiaccare le azioni dell’unica  forza di opposizione democratica presente sul Territorio Libero di Trieste.

Come già successo in passato, l’amministratore italiano prova di nuovo a mettere in cattiva luce quelle voci che chiedono il rispetto della legalità e della giustizia, anche in vista delle elezioni comunali del 2021. Infatti neppure a loro passa inosservato che i movimenti per il rispetto della legge e dei trattati stanno avendo un crescente consenso sul territorio, essendo gli unici che hanno a cuore l’interesse dei suoi abitanti. Queste nuove dichiarazioni (ed azioni) di attacco diretto verso questi movimenti non scalfirà il loro costante lavoro localmente ed a livello internazionale, e l’obiettivo di far rifiorire la città nel breve termine non cambierà mai.

Prima o poi gli amministratori capiranno che le minacce sono inutili quando i princìpi sono forti.

Noi non abbiamo paura!

 

-Dura lex sed Lex?

 

 

 

 

 

 

 

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Commenti

3 risposte a ““Democratura” Italica, parola d’ordine: -“Attaccate gli Indipendentisti!””

  1. Mario Comuzzi

    L’articolo è un’importante annotazione storica dei metodi dell’amministrazione italiana a Trieste a 66 anni dal mandato di amministrazione civile provvisoria.
    Il commissario del Governo Italiano ha praticamente dato istruzioni alla magistratura coloniale, che ha risposto con prontezza militare, con un provvedimento intimidatorio, per giunta urgente, del tutto privo di fondamento.

  2. GROPAIZ Flavio

    La costituzione italiana
    Articolo 28
    I funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti pubblici sono direttamente responsabili, secondo le leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in violazione di diritti. In tali casi la responsabilità civile si estende allo Stato e agli enti pubblici.

    Che cosa significa? L’art. 28 si riferisce ai comportamenti illeciti che possono essere compiuti da dipendenti o da funzionari della Pubblica Amministrazione, vale a dire dall’insieme dei soggetti che sono preposti allo svolgimento di funzioni di pubblico interesse quali la sanità, l’istruzione, l’ordine pubblico ecc.; organi della Pubblica Amministrazione sono, ad esempio, i ministeri e gli uffici di Comuni, Province e Regioni.
    Un cittadino che è stato danneggiato da un impiegato o da un funzionario dello Stato può chiedere il risarcimento dei danni direttamente alla Pubblica Amministrazione; è una garanzia per il danneggiato, perché il funzionario potrebbe non essere in grado di risarcire il danno commesso. Tuttavia, nel caso in cui un impiegato e un funzionario abbiano commesso reati penali, a risponderne non è la Pubblica Amministrazione: come abbiamo visto, la responsabilità penale è personale e quindi riguarda solamente i singoli soggetti e non lo Stato.

  3. Mario Comuzzi

    Nemmeno le processioni con la Madonna Pellegrina erano più tranquille e composte delle manifestazioni dei cittadini del TLT, compresa quella del 10 febbraio 2014. Quali nuovi appigli sugli specchi sosterranno la nuova rampicata?