Tanti anni fa, un uomo avanti negli anni e con forte accento del sud mi chiese in un dialetto forzato “sei Triestino?” “Si”, risposi. “Quanti anni hai?” ed io “dodici”.
“Io sono a Trieste da vent’anni. Quindi sono piu’ Triestino di te”.
Il suo ragionamento non faceva una piega, e me ne andai chiedendomi se io, con “nato a Trieste” sulla carta di identita’ ero piu’ Triestino di un uomo che – pur conservando il suo accento originario, era a Trieste da prima che io nascessi.
Quel breve dialogo mi rimase impresso, ed ancora oggi quando sento discutere di indipendentisti, pro-italiani e differenze tra chi e’ piu’ Triestino degli altri, mi torna alla mente quel breve scambio di battute di decenni fa.
Oggigiorno sentiamo spesso discorsi di stampo populista (con tutte le varianti personali che possiamo affibbiare a questo termine) su come i ‘cittadini’ di un determinato stato debbano venire ‘prima’.
Da questo punto di vista e’ chiaro che i cittadini di Trieste (coloro che possiedono la cittadinanza) sono quelli di cui al Trattato di Pace ed i loro discendenti. Cosa sono allora quelli che seppur di Trieste, nati e vissuti in questi luoghi, o semplicemente che sentono questa citta’ come casa loro, che la amano e che non la vorrebbero mai lasciare (e se devono la malinconia non li abbandona mai), bene, questi non saranno “cittadini” nel senso legislativo del termine, ma sono Triestini a tutti gli effetti. Ecco perche’ quando parliamo di rispetto del Trattato di Pace, di recedere dall’amministrazione italiana e di sviluppare Trieste con le prerogative che le Nazioni Unite le aveva dato (e che non ha mai tolto), noi pensiamo ai Triestini tutti, a prescindere dalla loro cittadinanza, dalle loro ascendenza e da qualsivoglia background nazionale o culturale. E come Triestini siamo tutti spinti dalla volonta’ di sviluppare questa citta’, al rispetto delle leggi, ad un futuro sereno per i nostri anziani, e di sviluppo personale per i nostri giovani.
Triestini sono quindi tutti coloro che si identificano con Trieste, che la amano, che la vogliono vedere al massimo del suo potenziale, per il benessere di tutti, indipendentemente dalla loro nazionalita’ o provenienenza. Per questo motivo e’ importante che tutti assieme ci attiviamo al fine di portare quel futuro in questo presente. Ora stiamo sopravvivendo, ma tutti insieme potremmo davvero raggiungere risultati ora impensabili.
Ed ai nostri figli, quando ci chiederanno “ma tu che potevi, perche’ non hai fatto nulla?”
Potremo rispondere che noi, la nostra parte l’abbiamo fatta, e l’abbiamo fatto per loro, per i figli di Trieste, chiunque essi siano e da dovunque essi vengano.
Siamo Semplicemente Triestini !
Commenti
2 risposte a “Breve considerazione sull’essere Triestini”
Parole sante,
Triestino è chi Triestino fa!