Lunedì’ 26 Giugno 2017, nel silenzio più assoluto da parte dei media, al Tribunale di Trieste, sezione Penale, si svolgerà la discussione finale del Processo che vede indagati 19 cittadini del Territorio Libero di Trieste, rei di aver manifestato più volte a difesa del Porto Internazionale di Trieste (quello sancito integralmente nell’All. VIII del TDP). Dopo varie manifestazioni organizzate a difesa della specialità del Punto Franco Nord (detto Porto Vecchio), il 10 Febbraio 2014 quattrocento persone occuparono i varchi d’ingresso al Porto Internazionale, rimarcandone così le peculiarità intrinseche. Quell’episodio, assieme al corteo dell’8 Dicembre 2013, il quale evidenziava l’Embargo che stava subendo lo scalo giuliano da parte delle autorità italiane, fu l’elemento scatenante con il quale la magistratura italiana, attraverso il suo Pubblico Ministero Federico Frezza, decise di annichilire le Istanze provenienti dalla società civile. Dal Tribunale di Trieste così partirono 57 avvisi di garanzia, 36 per la manifestazione dell’8 Dicembre (Ultimatum all’Italia) e 19 per il presidio del 10 Febbraio 2014. Di queste persecuzioni politiche, una non riuscì mai ad innescarsi (Ultimatum all’Italia), in quanto il tutto era manifestamente infondato. Ma l’apparato giudiziario Italiano trovò qualche appiglio sull’azione del 10 Febbraio 2014, rinviando a giudizio 19 persone. Nel 2013 i politici e amministratori di Trieste fermamente negavano le specialità del Porto Franco di Trieste e deridevano chi faceva ragion di vita del suo rilancio internazionale per salvare l’economia di questa città morente. Adesso appare sempre più chiaro chel ‘unica via attraverso la quale si potrebbe dare ossigeno alla produttività locale è iniziare a ragionare sulla portualità nell’ottica del diritto internazionale. Ora i “Martiri per Trieste” chiedono ai loro concittadini, attraverso la loro presenza nell’aula del Tribunale di Trieste, di sostenerli, in modo tale da poter continuare a lottare contro questa classe politica profittatrice ed ipocrita, che dopo aver fatto fare loro il “lavoro sporco”, ora decanta sui media le potenzialità “DEL PORTO DEL MONDO”.
Una domanda sorge spontanea: dov’erano costoro, che in tutti i questi anni ricoprivano cariche decisionali, e potevano sollevare la questione? Tacendo si sono resi complici della depressione economica del nostro Territorio.
Vi aspettiamo dunque, all’epilogo di questa battaglia per Trieste, Lunedì 26 Giugno alle ore 16, al Tribunale di Foro Ulpiano.
Foto tratta da un articolo de “Il Fatto Quotidiano”