Ci vogliamo complimentare con Paolo Polidori per la disamina riportata in questo video in merito all’Allegato Ottavo del Trattato di Pace.
La Popular assembly Project si impegna a presenziare in consiglio comunale, quando il presidente D’Agostino riferirà in dettaglio sui contenuti di detto Decreto.
Solo due precisazioni:
1- Il porto libero non è solo extradoganale ma anche extraterritoriale.
2- Non è lo stato italiano a riscuotere i servizi resi, ma le autorità del Territorio Libero di Trieste come riportato nell’ ALL.8- 5.2 Trattato di Pace:
– Con riferimento all’importazione o esportazione dal o in transito attraverso il Porto Libero, LE AUTORITA’ DEL TERRITORIO LIBERO non possono imporre, su tali merci, dazi doganali o pagamenti diversi da quelli imposti per servizi resi.
3- Tutto ciò ci viene confermato nell’Agosto del 2012 dal Commissario alla Fiscalità europeo “Semeta” (vedi foto).
Con questo documento c’è una presa di posizione del Parlamento Europeo sulla questione portuale dello scalo giuliano,il quale inficia gli orientamenti del Decreto a firma de Ministro Graziano DelrIo, esautorando il governo italiano (ma facendo riferimento all’autorità del Territorio Libero di Trieste” dalla gestione dei dazi doganali e proventi in merito ai “SERVIZI RESI”.
E’ d’uopo ricordare ai locali politici italiani che queste norme son parte integrante dell’ordinamento italiano ai sensi della legge 3054 del 25 novembre del 1952 che recita:
“La presente legge, munita del sigillo dello Stato, sara’ inserta nella, Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti della Repubblica italiana. E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato. (Vedi foto)